La Pietra Serena, ridotta in polvere, viene utilizzata come pigmento naturale utilizzando diversi tipi di leganti naturali appositamente modificati. La polvere, riflettendo la luce in modo diverso a seconda del giorno, assume un aspetto pallido ed etereo. L’opera diventa così oggetto della memoria e le variazioni cromatiche invitano a riflettere sul legame tra spazio e tempo, grigie come le ceneri di una materia consumata.


Grigio Vellano Changing in apparent stasis
Polvere di pietra, acrilico, smalto, carta e carboncino su legno
200x120x50, 2025
Opera commissionata dal comune di Vichy













Grigio Vellano Changing in apparent stasis
dettagli
Colore neutro per eccellenza e unico ad essere complementare a se stesso. In base alla luce è possibile individuarne 16 gradazioni. Colore dell’assenza di stimoli e dell’anonimato, ma anche del forte equilibrio interiore. Immobile, senza movimento né suono.

Grigio Vellano – Non c’è quasi bisogno di niente / pigmento puro su carta velina montata su telaio
21×21 cm, 2021
Città grigia, industrializzata, nebbiosa. Cenere, odori di fumo. Autoprotezione, distaccamento, introspezione. Prendere tempo. Colore della pietra. Colore acromatico. Non è un territorio occupato ma una frontiera, un confine tra zone diverse. Assenza di emozione. Stretto il rapporto con la pietra venerata per millenni in particolare da Célti, Nativi d’America e Giapponesi. Pietre per circoscrivere uno spazio sacro, primo materiale su cui l’uomo ha scritto, ha eretto luoghi di culto, ridotta in polvere per ottenere particolari colori. La via di mezzo. Il colore del punto di vista, muta il significato a seconda di come lo guardiamo, si presta ad essere un punto di sosta, di osservazione del mondo circostante. Un momento per prendere respiro. Un momento sospeso, di attesa, necessario per spegnere i condizionamenti e capire il cuore.
Michel Pastoreau